Ultima modifica: 27 Febbraio 2023
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Scuola Primaria Foen – Robotica educativa

La strategia didattica alla base della robotica educativa è quella del“problem solving”.
Si deve cioè programmare il robot affinché si riesca a raggiungere un determinato obiettivo.
Questo, nel suo insieme, è il problema che gli alunni della scuola, a gradi diversi dovevano risolvere. Il  tipo e complessità dell’obiettivo infatti,  determina il tipo e complessità del problema e l’insieme delle competenze da mettere in campo/formare/stimolare/applicare per risolverlo, determinando così anche il valore didattico dell’esperienza.
Con  i bambini delle classi prima e seconda  si è voluto  sviluppare l’orientamento spazio-temporale, facendo acquisire padronanza delle nozioni di destra-sinistra, alto-basso e così via. In ambito matematico i bambini hanno giocato sulla linea dei numeri (precedente, successivo), sul riconoscimento di numeri  e con semplici calcoli di addizione  e sottrazione. Gli alunni dovevano  definire le istruzioni (il programma) che consentisse al robot Bee-Bot di raggiungere un determinato punto del percorso, precedentemente preparato, partendo da un altro determinato punto.
Questa modalità di programmazione ha richiesto ai bambini di analizzare in anticipo tutti i passi che l’ape Bee-Bot doveva compiere per poter raggiungere un determinato obiettivo, quindi  immaginare prima  l’esecuzione dell’intera sequenza, simularla mentalmente e verificare che fosse effettivamente coerente con l’obiettivo, sapendo che in un secondo tentativo sarebbe stato  possibile modificare le istruzioni.
Con gli alunni delle classi 4^ e 5^ si è lavorato con Ozobot. Poichè Ozobot è in grado di muoversi lungo percorsi tratteggiati con semplici pennarelli, riconoscendone il colore e attribuendo a particolari sequenze di colore un rispettivo comando, gli alunni sono stati invitati a programmare il moto di rivoluzione della terra attorno al sole, di rotazione e successivamente le fasi lunari.
Hanno inoltre costruito un percorso che rispondesse a informazioni ricavate da un testo problematico costruito dall’ insegnante, dove erano richiesti comandi specifici (si ferma al semaforo, corre velocemente, torna indietro, rallenta,  si gira su se se tesso….) e contemporaneamente soluzioni aritmetiche. Gli alunni dovranno in seguito raccontare la storia tramite il percorso variegato di Ozobot, e inventarne altre. Grazie al fatto che si devono tracciare a mano i percorsi con i vari pennarelli, Ozobot consente sia di sviluppare le competenze tipiche della robotica e del coding che quelle di manualità fine.